In cui si cerca l’energia della speranza e l’abbandono al flusso di quel tipo dal cognome impronunciabile. In cui si capisce che si impiega tutta la vita per diventare ciò che siamo sempre stati e che c’è chi sogna le nostre sinfonie stonate, ovvero i nostri errori. In cui si capisce che, comunque, in Italia ci sarà sempre ‘La Vasca’ e che dobbiamo rassegnarci, ma che comunque Debussy aiuta ad uscirne.