In cui si parla di muschio e del perché gli uomini assomigliano ad alberi, ma in realtà non lo sono. Di tempeste e di montagne che, se potessero cantare, probabilmente sarebbero un coro della ECM e non della GRP. Di musica IKEA e di meravigliosi difetti, di una diciassettenne in lacrime e degli assoli da fricchettoni anni ’70, di androidi e di umani, di un tizio senza limiti e di suo papà Stevie, quando aveva dodici anni e quando dedicava i dischi a zio Ray.