In cui si parla di uccellini, di un gennaio piovoso in Polonia, di Olivier Messiaen, della primavera di Antonio Vivaldi e di quella di Igor Stravinsky, del nonno di Nino D’angelo e del fatto che non sia come Mahler, anche se John Lee Hooker usa meno accordi di lui; di accordi complicati, di Marc Ducret, di nuove sonorità da imparare e soprattutto di quanto in questi giorni abbiamo tutti bisogno di bellezza, e quindi degli Oregon.